Monday 10 May 2010

Il Kendirli Resort, un angolo di paradiso sulle rive kazake del Mar Caspio

Arrivando da Aktau, dopo circa 3.5 ore di guira, per strade quasi mai sicure (buche, cammelli, cavalli, corsie di dimensione variabile… ma tutto questo è cosa a cui un residente in Kazakhstan non fa più caso), attraversando sparuti villggi in cui l'illuminazione pubblica è un privilegio destinato solo ai telefilm, quasi al confine con il Turkmenistan, dopo aver passato una sorta di dogana 200 metri prima dell'accesso al resort, si arriva finalmente alla rinomata località "turistica" di Kendirli: il Kendirli Resort.
E' un luogo nato su un terreno caro alla vecchia madre russia e usato un tempo dai ricconi sovietici come meta balneare.
Oggi vi sorge un villaggio vacanze che, arrivando di notte, sembra un normalissimo, villaggio vacanze come tanti che ne esistono per le spiagge di tutti i paesi.
Noi avevamo "un po' di cose" da scaricare (9 persone, con almeno 1 sacca a testa più eqipaggiamento per il lavoro che andremo a fare nei prossimi giorni) e le gentili guardie all'ingresso del villaggio da princio non hanno voluto farci entrare. Dopo aver parlato con la direzione è però stato possibile arrivare col pulmino fin sotto ai nostri cottage.

La hall è grande, un po' spoglia ma pulita. La reception ci accoglie e ci invita subito ad accomodarci nella ala ristorante dove, sebbene l'ora, quasi le 23, ci fanno trovare una tavola imbandita e ci servono, un pasto caldo: pesce bianco fritto più verdura mista, un bicchiere di succo di mela, una fettina di torta, pane, mele tagliate e disposte a decorazione (in fila nel piatto e sfalzate), poi ci servono del te o caffè, a scelta.
Servizio al tavolo buono, i camerieri cordiali e veloci.
Finita la cena ci invitano a prendere una sportina… lo sneck per la notte?… un trancio di pizza "tutti gusti" (peperoni, mais, olive, funghi prociutto… ah, no, forse è una capricciosa) e una bottiglia di 7UP (si, la 7UP esiste ancora, in Kazakhstan!).
Ci disponiamo nei cottage.
I cottage sono a due piani, una stanza al piano terra e 3 al primo piano. Tutte le stanze sono da 2 e hanno un piccolo bagno. L stanza al piano terra ha un piccolo ingresso e una sorta di veranda.

L'interno sembra pulito ed è molto spazioso.
Passati i primi 3 minuti esplorativi (nella stanza non c'è nulla che lo faccia sembrare un albergo se non il telecomando dell'aria condizionata!) ci si rende conto che purtroppo si è comunque in kazakhstan. E arrivano i punti dolenti.

A parte la 7UP per la notte… l'acqua no, eh?… su un tavolinetto c'è una brocca vuota, assolutamente non invitante da cui berrei solo dopo giorni di sete estrema. Ma ovviamente prima andrebbe riempita. :-)
Gli asciugamani, ben piegati sui letti puzzano di umido.
I due letti sono uniti, ma separabili. Ad ogni modo, se non esplicitamente richiesto, di solito si separano prima che il cliente entri in stanza, o sbaglio?
Ah, nessuno mi ha detto "questa è la tua stanza". Semplicemente sono entrato e ho preso la chiave da un mio collega. Prima mi ero allo stesso modo sistemato in un'altra stanza. Sarei potuto rimanere li e nessuno avrebbe detto e saputo nulla.
Nella stanza, ricordo che sono al piano terra, ci sono tende alle finestre. Le tende, molto simpatiche, richiamano le onde del mare. Sono delle striscie ondulate, alternate bianche e verdi. Peccato che non si chiudano bene. E sono al piano terra. Di notte, quando fuori c'è buio e dentor si accende la luce… fortuna che nel villaggio non c'è ancora quasi nessuno.

Altre cose interessanti: l'orologio da muro fermo (alle 7:55:42), c'è l'antifurto (e funziona! per caso lo abbiamo fatto suonare entrando nel primo cottage che ci è stato assegnato), c'è lo smoke detector (chissà se funziona?), la lampada sul soffitto non si accende, si accendono solo una abat-jour, la luce all'ingresso e quella nella "veranda".

Ora le cose davvero ripugnanti: il bagno
In bagno non c'è la tenda alla finestra, da fuori si può vedere cosa succede all'interno in quanto la finestra si affaccia su una delle stradine del villaggio.
La doccia: è vecchia, ci sono macchie di umido all'interno, lungo l'intelaiatura, e c'è ruggine. E' rialzata, il tubo passa sotto, a vista, e l'acqua stagna, non scende. Una parte della parete (di plastica) della doccia è fuori dall'intelaiatura. Le due ante scorrevoli della doccia non chiudono. Sul rubinetto c'è un adesivo di qualcosa (come l'etichetta di un sapone da doccia), forse li da quando qualcuno ce lo ha lasciato.

Altre particolarità: nel wc c'è un mozzicone di sigaretta.
Sul ripiano sopra il lavandino ci sono 2 doccia-shampoo e 2 saponette senza incarto. Fire estinguisher does not have any check log! Nella stanza non c'è traccia di un cestino per i rifiuti. Non viene data una bottiglia d'acqua.
Tutto sommato per 70 euro a notte…

Impressioni con la luce del Sole, la mattina dopo:
la stanza è abbastanza pulita, ma quando abbiamo separato i due letti per l'arrivo di un altro collega che avrebbe condiviso con me la stanza, polvere e resti di vecchie libagioni kazake (bucce di semi di girasole) sono emersi.
Per giorni non è passato nessuno a pulire, sostituire la carta igienica, asciugamani ne a fare mansioni che ci si aspetta da un resort.
Ah, altra grande menata: accettano pagamenti solo in contante e ovviamente non hanno un bancomat nei paraggi. Quello più vicino si trova nella cittadina di Zhanauzen, appena 70 Km più a nord.

Altre informazioni:
di fronte al Resort, in cima ad una lingua di terra, più o meno alle coordinate di
42° 44’ 53.3” N, 52° 33’ 09.7” E, c'è una delle ville del Presidente del Kazakhstan. In realtà le coordinate corrispondono ad un isolotto di 2m x 20m dove un gruppo di temerari scienziati si reca (e io con loro) per studiare le foche caspiche.