Sunday 12 August 2012

Interesting


"I once read about five monkeys that were placed in a room with a banana at the top of a set of stairs. As one monkey attempted to climb the stairs, all of the monkeys were sprayed with jets of cold water. A second monkey made an attempt and again the monkeys were sprayed. No more monkeys attempted to climb the stairs. One of the monkeys was then removed from the room and replaced with a new monkey. New monkey saw the banana and started to climb the stairs but to its surprise, it was attacked by the other monkeys. Another of the original monkeys was replaced and the newcomer was also attacked when he attempted to climb the stairs. The previous newcomer took part in the punishment with enthusiasm. Replacing a third original monkey with a new one, it headed for the stairs and was attacked as well. Half of the monkeys that attacked him had no idea why. After replacing the fourth and fifth original monkeys, none had ever been sprayed with cold water but all stayed the fuck away from the stairs."

source: 27b/6

Biking around Ravenna

Sarà il periodo olimpico, che infonde voglia di atleticità, di challenging e di moto; sarà che la mia fidanzata si spara decine di km in bici come fosse nulla; sarà che era tanto che non passavo un sabato a non fare un cazzo... insomma, sabato 11 agosto mi sono tenuto il pomeriggio per dare una lezione ai miei quadricipiti femorali!

Il giro doveva essere di circa 50 km, partire da Ravenna, arrivare a Marina Romea, internarsi verso Mandriole, prendere per San Romualdo e poi scendere per Càdi Guardia fino a Ravenna, meta finale.
Solo passandoci in bici ho scoperto che Mandriole e gli altri borghi elencati non sono altro che un agglomerato di case... comunque. Alla fine della fiera il percorso che ho fatto, ben 56 km!!, e dovrebbe potersi vedere cliccando qui.
Bello! Mi sono divertito.
Credevo di impiegarci molto di più, mentre in meno di 3 ore (2h 40min) ero di ritorno.
Forse 2 ore e 50, non lo so con precisione perchè quando mi fermavo a bere o a consultare il TomTom mi dimenticavo di fermare il computer da polso (con gps, cardio-frequenzimetro, orologio, vel max, vel media, frequenza cardiaca max, frequenza cardiaca media, best lap, eccetera), e per mediare lo tenevo un po' spento dopo essere ripartito... quindi il calcolo totale non è esattissimo.
Ma sono partito alle 15 e alle 18 ero sotto la doccia, quindi...

Gli ultimi 40-45 minuti sono stati tremendi. Tutto agaisnt the wind (pedalando verso sud) e avevo le gambe ormai cotte. Anche aalla partenza avevo vento contro (direzione, prima est, poi nord), ma ancora quadricipiti, polpacci e quello che c'è erano ancora sprintosi.
Sembrerà strano ma una peculiarità del ravennate è di avere vento contrario, sempre, qualsiasi sia la vostra direzione.
Ieri, ad esempio, sono partito pedalando verso Est. Vento contro.
Poi ho girato verso Nord. Vento contro.
Verso Ovest no, strano.
Verso Sud, vedi sopra. Vento contro.
Verso Est (ultimo tratto fino a casa). Vento contro.

In pratica ho fatto una specie di quadrato. Tre lati del quadrato erano contro vento.
MA COME CAZZO E' POSSIBILE?? Succede solo a Ravenna.

Altra cosa da tenere a mente per la prossima volta è di scegliere bene il percorso, PRIMA di partire. Al ritorno mi sono fatto una 20-ina di km su statale, con auto e camion che sfrecciavano al mio fianco.
A volte e meno di un metro da me, con successiva serie di insulti urlati a gran voce, ma tanto lo stronzo di turno non mi sentiva.
Ed è li che ho partorito l'idea di montare sul manubrio della mia bici una pistola uguale a quelle usate nel paint-ball, carica di palline di inchiostro, come nel paint-ball.
Così da potermi vendicare immediatemente sulle auto che ti sorpassano a 50 cm!

Una enorme pecca di questa cavolo di zona d'Italia, che è tanto acclamata ma che non ha davvero nulla se non la fama, e quindi la gente, che richiama altra gente, che ne porta altra e così via (per il capitolo polemiche sulla romagna ravennate visitare apposita pagina), è che manca di piste ciclabili.
Per uscire da Ravenna in direzione nord si passa o per un'area industriale o per un'altra area industriale.
Chiaramente passando per na strada statale.
Per andare a sud, idem.
E faccio notare che qui il paesaggio è così flat che quando fanno le partenze in salita a scuola guida usano il cavalcavia della ferrovia!
Però, a parte le polemiche... mi piace polemizzare, non lo faccio con cattiveria... c'è anche un lato bello della pedalata di ieri. Anzi due. Uno è la pedalata in se. Mi sono davvero divertito. E due, questa foto qui sotto.


Indubbiamente una massima di qualche locale illuminato.

Sunday 10 June 2012

Another on-time flight

Certamente molti di voi ricorderanno la storia di Oz... che sia poi l'Australia, dato che gli australiani chiamano la loro terra, appunto "Oz"?... meglio conosciuta come "Il mago di Oz" (il cui titolo originale è "Il meraviglioso mago di Oz", ho dovuto guardare in Wikipedia), e dei suoi personaggi, l'uomo di latta, il leone cagone, lo spaventapasseri e la protagonista, la piccola Dorothy, che volando lei e tutta la sua casa nella prateria (quanto sono stereotipo di se stessi gli americani!) atterra in questo posto fantastico chiamato appunto come Oz ma più precisamente sulla strega dell'Est.
Ora, non voglio entrare in questa storia ma soffermarmi sul fatto che il principio scatenante, ovvero ciò che riesce a dar via alla storia, capace di sradicare la casetta di Dorothy, sollevarla in aria e facerla volare via era un tornado fortissimo.
Tutto questo ci riporta ad un film che parla appunto di tornado (o tornadi? o tornadoes, all'inglese? bah...) che in inglese vengono anche detti twister. E Twister è infatti il nome del film in questione (anno 1996).
Nel film i protagonisti, ricercatori e climatologi, inseguono eventi atmosferici "catastrofori" (neologismo?) andando loro il più vicino possibile armati di automobili e apparecchiature per monitorare tali eventi metereologici.
Nel film, un particolare strumento (o serie di strumenti) che usano per studiare la dinamica di evoluzione dei tornado dal loro interno viene chiamato proprio "Dorothy". E qui il collegamento con il regno di Oz (non era il mago? E' uguale!).

Ecco, io negli ultimi 8 giorni mi sono sentito un po' così, e cioè all'inseguimento del brutto tempo.
Non che mi dispiaccia, adoro la pioggia e il frescolino, mentre se posso evito le giornate afose... ma starsene una settimana in Sassonia con maglioncini di cotone (anche lana a volte) e uscire con l'ombrello quando i lidi adriatici vedevano orde di bagnanti rosolarsi al Sole mi ha dato un po' fastidio.
E quanto poi, al mio ritorno lascio una  Sassonia finalmente assolata e calda e arrivo in Romagna accolto da vento, cielo grigio e pioggia, dove serve urgentemente tirar fuori dalla valigia maglioncino e giacca... insomma, sto proprio seguendo il maltempo (mio malgrado). Oppure porto sfiga.

Tutto sommato, per come è iniziato il viaggio direi che la conclusione è anche positiva, nonostante la pioggerella, il vento e il cielo grigio (ormai scuro data l'ora... ah, è interessante notare come ora in Romagna alle 22:10 è buio pesto mentre in Sassonia a quest'ora il cielo è ancora luminoso. Boia!)... che come dicevo non mi dispiacciono affatto.
Come sempre partire da Leipzig e arrivare a Ravenna richiede almeno un paio di cambi tra aerei e treni.
Il mio tragitto prevedeva tram-treno-aereo-shuttle bus-treno-treno-piedi fino a casa.
7 cambi.
Tolto il primo tram, il primo treno (troppo facili affinchè qualcosa vada storto... oddio, può sempre esserci qualcosa, tipo il classico suicida sulle rotaie... mi è successo a 15 minuti da Praga) e il percorso a piedi alla fine, i cambi erano 4.
Uno tempisticamente cesellato sull'altro. Nel senso che l'areo atterra, nello stesso istante (letteralmente)  parte lo shuttle bus che mi porta in stazione dove subito dopo parte il primo dei treni in patria. L'ultimo treno in realtà ha gran margine d'attesa, se non scazza quello prima.
Ebbene... l'aereo parte gia con 30 minuti di ritardo!
Eccolo li... salta tutto. E gia mi maledico per non aver prenotato il frecciarossa che partiva un'ora più tardi e così fare il viaggio con calma e tranquillità. E se fossi arrivato in anticipo sui tempi (come gia mi è successo con la Ryan Air) avrei aspettato.
Insomma, decollo previsto per le 14:25... l'aereo decolla alle 14:55. 30 minuti fatidici.
Gia mi immaginavo l'atterriaggio, previsto da principio per le 15:55, che sarebbe avvenuto alle 16:25.
Perso lo shuttle bus utile per prendere il treno utile (costoso e pagato a tariffa ridotta, indi non rimborsabile, non posticipabile, non un cavolo di niente se non prenderlo) per il regionale per essere a casa per un'ora decente.
Unica nota positiva: il biglietto del regionale, l'ultimo treno, non ancora convalidato e per di più valido per qualsiasi regionale!

Insomma, non so come ma l'aereo atterra con soli 10 minuti di ritardo (16:05)... e nonostante questo fanno sentire lo stesso l'odioso jingle "another on-time flight". Alle 16:08 sto gia scendendo dal 737 per dirigermi alla piazzola con i bus parcheggiati. Chiaramente il mio Terravision delle 15:55 (che era anche l'ora prevista per l'atterraggio quindi a rischio... ma io confidavo sul fatto che la Ryan sarebbe arrivata prima - come spesso del resto - per gioire tutti insieme al suono del jingle di cui sopra) è gia partito ma c'è l'Orio-shuttle che parte a pochi minuti.
Salgo per 5€. Buono! Chiedo se ce la facciamo in meno di un'ora e il tipo dei biglietti mi fa "alle 17 siamo in stazione".
Magari ce la faccio.
Sono li sul bus che leggo il mio "A clash of kings" e guardo ogni tanto timoroso l'orologio sopra la testa dell'autista e la strada, libera in autostrada ma meno scorrevole una volta dentro il vivo di Milano.
E i semafori sono rossi.
E c'è l'ape degli scopini.
E la rotatoria.
"Non ce la faccio, ecco, mi tocca ricomprare un frecciarossa per intero..." quando, girato un angolo, siamo di fianco alla stazione. Guardo l'orologio... le 17:03. 17 minuti pieni per arrivare al binario, biglietto elettronico. Non serve cercare per tutta la stazione una macchinetta per obliterare che funzioni.
"Ce la faccio! Ce la faccio!"
Scendo, prendo il trolley, entro, faccio l'unica rampa di scale che mi separa dai binari... e ci sono!
Alle 17:15 sono gia a bordo, seduto al mio posto. Pronto per leggere di Tyrion, maester Pycelle, Petyr Baelish e Varys.
Tutto sommato, a parte i 5€ per il secondo shuttle-bus, è andata anche bene.

Dannata Ryan air, mi hai ancora dato modo di volare con te e non pentirmene!


Wednesday 6 June 2012

Melanzane al forno con prosciutto

Ingredienti:
- 1 melanzana (quella che vi piace di più)
- del prosciutto crudo (quello che avete in frigo, se ne avete, andrà benissimo)
- passata di pomodoro, 1/2 L
- formaggio fresco spalmabile

Accendete il forno a 200 °C.
Salto le puttanate tipo lavare la melanzana ecc... insomma, se stiamo cucinando si da per scontato che le cose si facciano almeno in modo igienico. Do anche per scontato che l'uso del sale sia arbitrario quindi, fate voi.
Tagliare la melanzana a rondelle dello spessore di un dito. Ora, non stiamo costruendo uno stadio quindi inutile prendere la livella e il goniometro per fare delle rondelle tutte uguali. Tagliate 'sta cazzo di melanzana a rondelle, come vi vengono, basta che non siano 1 rondella = 1/2 melanzana oppure sottile come un foglio.

Mettete della passata di pomodoro su ogni fetta di melanzana.
Spalmate del formaggio fresco su ogni rondella, sopra il pomodoro.
Adagiate con cura un pezzetto di prosciutto sopra il formaggio, che sta sopra il pomodoro, che sta sopra la fettina di melanzana.

Ora, il passaggio successivo è teglia con carta da forno -> melanzane sopra carta da forno -> infornare.

Aspettare.
Sfornare
Mangiare.


Sunday 6 May 2012

Stoccolma - day 3


Usciti di casa ci siamo recati subito a prendere di nuovo le bici, questa volta in Svaevagen (praticamente dietro alla ns guest-house) e dirigerci verso Djurgården.
Dopo aver pedalato per il viale che costeggia l'Ostermalm, lungo il braccio di Mar Baltico che si insinua fino a Gamla Stan, siamo arrivati al Djurgården. 
Qui abbiamo scalato una collinetta (e con le bici della Citybikes.se non sono fatte per salite troppo severe) e svalicato la prima parte dell'isola, ma ci siamo ritrovati subito di fronte ad una fila di persone che era pazienteente in coda per entrare a Skansen, ricostruzione di un villaggio della vecchia Svezia. Moltissime famigliole con pargoli e carrozzine.

Evitata la coda per Skansen abbiamo fatto un bel giro per l'isola. Ida ha visto un'upupa che poi pero' non era un'upupa ma non siamo riusciti a fotografarla. Abbiamo pedalato all'interno di Rosendal, un parco nel parco… un meta-parco!… fino al lago/palude di Isbladskärret, quasi all'estrema destra dell'isola che è diventato un importante punto di birdwatching.
Da li, attraversato il ponticello sul canale, abbiamo fatto la strada inversa fino allo stesso viale dell'andata, ed eravamo già su Norrmalm, l'isola più' a nord.

Sapendo che era quasi ora di pranzo, che dovevamo fare ancora dei giri per negozi e che non avevamo un lucchetto per assicurare le bici, abbiamo deciso di depositarle e fare un giro per Gamla Stan per acquistare dei souvenir. Alla fine del giro, prima di decidere dove andare a fare l'ultimo pranzo svedese, ci siamo ritrovati con 2 tovagliette raffiguranti alci ispirati a pitture rupestri, 2 strofinacci con il cavallino rosso simbolo della Svezia e 2 bicchierini di vetro nero con disegnato l'alce (simbolo della Svezia anche lui?) in versione cartoon, uno, e con lo skyline di Stockholm, l'altro.
Visto che era anche l'una passata abbiamo deciso di andare verso il Mercato coperto, che ancora ci mancava come attrazione da visitare, e pranzare li. Vista l'ora e vista la strada da fare, abbiamo scelto di prendere ancora le bici, da una zona piuttosto centrale di fianco a Drottninggatan e lasciarle in Nurgatan, dove c'era un parcheggio per bici molto vicino al mercato.
E qui abbiamo scoperto la grande falla del servizio pick-up-a-bike/drop-a-bike: il drop point che avevamo scelto aveva soltanto posto per una bici… e noi ne avevamo due!
Quindi mi sono incamminato (termine sbagliato visto che ero a pedali) verso un altro bike-park non tropo distante dal mercato, sebbene non dietro l'angolo. Fortunatamente in quel parcheggio c'era abbastanza posto e, dopo aver lasciato la bici, mi sono incamminato verso il mercato coperto di Saluhallen.
Li Ida mi stava aspettando.

Il mercato coperto nell'Ostermalm di Stoccolma (http://www.saluhallen.com/) equivale ad un grosso punto ristoro, con bar, banconi tavolini e ristoranti, e si possono assaggiare prodotti tipici, dal pesce alle carni, sedere come ad un vero ristorante o appoggiarsi ad un bancone e bersi del vino. C'e' anche l'angolo dei dolci! (che non sono ancora riuscito ad assaggiare)
Abbiamo fatto un ottimo pranzo: Ida ha scelto un piatto di salmone con insalata mista, un assaggio di pasta (penne rigate) ai gamberetti, una vaschetta di gamberetti in salsa rosa, una zuppa di pesce (tipo brodetto) + del pane (diversi tipi), due tipi di senapi, e della maionese, il tutto per 450 SEK = 50 €. Ah, come quasi ovunque nei ristoranti di Stoccolma pane, acqua e salse varie sono ree of charme. Il che vuol dire che ci si può' servire quanto si vuole.

E infatti con la porzione di gamberetti, data l'abbondanza generale del pranzo, siamo riusciti a farci scappare anche un panino per il viaggio.
Dal mercato, un caffè' al sole li di fuori e poi verso la guest-house dove siamo arrivati poco prima delle 16.
Velocemente abbiamo raccolto le ultime cose rimaste in giro, un passaggio altrettanto veloce in bagno e via, pronti per la stazione dei pullman dove prendere lo Swebus per Arlanda airport, uno degli aeroporti di Stockholm.

Ho pressato un po' per fre presto e alle 16:40 eravamo già alla stazione dei pullman per prendere quello delle 17. Non c'e' stato tempo per passare in stazione dei treni per una foto un po' più' carina per la ns collezione di drop-in photo in front of a station.
Siccome ho fatto un po' di fretta Ida non ha potuto:
- fare la cacca con calma in bagno, prim di lasciare la guest-house;
- provare le scarpe rosse tipo sneakers con la zeppa che abbiamo visto per tutto il week end, risparmiando così i circa 200€ che avrebbe speso comprandole :-)

La Swebus , la compagnia che fa da spola Stoccolma-Aeroporti, e' superlativa. L'autista parla benissimo inglese, come ogni abitante di Stoccolma incontrato, oltre ad essere molto più' cordiale di tanti altri autisti incontrati in anni di viaggi. Anche la cordialità' sembra prerogativa degli svedesi :-) Altro punto a favore della Swebus sono i ticket per sms e… free hi-fi a bordo dei pullman!

Siamo arrivati ad Arlanda verso le 17:45… un po' in anticipo visto che il volo era alle 19:20 e che l'aeroporto non e' proprio Francoforte. Ma non lo sapevamo. 
Ida ha letto GoT, vol. 4 e io iniziato a scrivere il diario del terzo giorno. Ed eccoci già in volo, con boarding alle 18:50. 
Altra bella scoperta e' stata la Norwegian, la compagnia con cui stiamo volando verso Berlino. Compagnia non low cosa come la Ryan ma comunque nell'ordine dei 70 € a persona… quindi del tutto abbordabile! I posti sono assegnati e non badano ad eventuali pezzi extra nel bagaglio a mano, appunto come compagnie sanguisuga del calibro Ryan o EasyJet. Per esempio sono entrato a bordo con portatile in bracci, giacca in braccio, trolley, reflex a tracolla… mi ricordava i tempi d'oro della AirAstana e della KLM!
Altra sorpresa: l'imbarco e' avvenuto con due diversi camminamenti, uno per il front, uno per il back, in base al numero di posto assegnato. Super efficienti!
Oltretutto da fine 2012 la Norwegian offrirà' free hi-fi a bordo, sopra i 10000 piedi di quota. E sembra sia la prima compagnia a offrire tale servizio su voli europei.

Se tutto va bene, a mezzanotte siamo a Lipsia. :-)

Errata corrige: poco prima delle 20, a 10667 m di altezza, del tutto casualmente, scopriamo che in effetti la hi-fi e' già attiva su parte di voli della Norwegian. Great! Il messaggio nella loro rivista dice infatti che entro il 2012 tutta la flotta Norwegian offrirà' il servizio.

Aggiornamento.
L'aereo della Norwegian è atterrato con un lieve anticipo e in breve, 20:45 eravamo gia verso il terminal dei treni di Schonefeld flughafen. Abbiamo presto il treno prima di quello che avevamo pianificato di prendere e siamo riusciti a partire da Berlino in tempo (22:15) per essere poi a Lipsia in tempo per il tram di mezzanotte. Tutto perfetto.

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Ristorante al mercato coperto
Tysta MariOstermalms Saluhall

Gravad lax (insalata di salmone fresco), 165 SEK
Fisksoppa (zuppa di pesce), 140 SEK
Pasta i skol (ciotolina di pasta ai gamberi), 55 SEK
Skalrora i skol (ciotolina di gamberi in salsa rosa), 100 SEK

Il mercato coperto Saluhall di Stoccolma è un “must visit”. Chiaramente non ha nulla a che vedere con un classico mercato dove la massaia si reca al mattino per fare l’acquisto a buon prezzo di prodotti frreschi. E’ piuttosto un insieme di ristorantini, banconi e punti ristoro per assaggiare prelubatezze locali, dal pesce alla carne, fino ai dolci tipici. Ed è un posto più che turistico (dove è impossibile non sentir parlare italiano ad ogni angolo, tanto per capirci). E quindi non è a buon prezzo!
Ma vale la visita, sia per un semplice bicchiere di vino che per un pasto vero e proprio. Basta sapere che si spenderà un po’. De resto se si sta vistanto Stoccolma non ci si aspetta di spendere poco come a Praga o a Busapest.

Noi, dopo un giro per tutto il mercato abbiamo scelto il Tysta Mari, posti numero 44-45 (controllare foto). E’ un ristorantino con diversi tavoli, vista la dimensione del locale mercato, dove si ordina al banco e si porta a tavola. Specialità pesce.
Come spesso accade, acqua e pane sono free of charge

Abbiamo ordinato un'insalata di salmone, una zuppa di pesce, una ciotolina di pasta ai gamberetti e una di gamberi in salsa rosa. Più pane ovviamente! 
Spesa totale, 460 SEK, circa 50 €. Un po' caro questo Tysta Mari, ma i 50 € sono valsi tutti perchè il cibo era molto buono e il salmone come lo abbiamo mangiato in Svezia non lo abbiamo mai mangiato. E poi il prezzo è anche dato dal fatto che il ristorante si trova in un posto molto turistico.
Se devo trovare un difetto al cibo, la pasta era appena scotta e il gamberetti in salsa rosa un po'… unti. Ma questa è prerogativa della salsa rosa e io non vado molto d'accordo con maionese et similia.

Consiglio comunque, se non si ha voglia di mangiare alla Saluhall (il mercato coperto), di farci un giro perchè è molto caratteristico.

Stoccolma - day 2


Il piano della giornata prevedeva di prendere due bici a noleggio, incontrarsi con Ingo, ex-collega di Ida e visitare il Millesgarden, museo-giardino nella zona di Lidingö.
Usciti tardi, intorno alle 10.30, siamo andati alla stazione per fare la SL card con cui affittare le bici. Il servizio è offerto dalla SvD Stockholm City Bikes e le bici si possono affittare con una carta speciale magnetica che si ritira presso un apposito ufficio in stazione centrale (o anche presso alcuni alberghi, ho letto in seguito).
Scopriamo poi che le bici si affittano per 3 giorni o per l'intera stagione, non per un giorno soltanto. 3 giorni costano 165 SEK e ad averlo saputo prima le avremmo prese direttamente il primo giorno! 
Il bike-nolo funziona che si puo' prendere la bici da qualsiasi deposito e riconsegnarla in qualsiasi deposito (la cartina dei parcheggi appositi segna dove sono dislocati per la città, e sono un po' ovunque), ma si hanno 3 ore di tempo dal momento del ritiro per poterle riconsegnare in uno dei parcheggi appositi. Quindi la giornata si e' svolta intervallata da lascia-e-prendi una bici ogni 3 ore :-)
Pagate le due tessere ci accingiamo a prelevare le bici ma prima è necessario trovare un posto dove ritirarle. Appena fuori dalla stazione non ce ne sono! Alla faccia del tourist-friendly!

Prima di tutto, dopo aver preso le bici, ci siamo recati alla Opera per recuperare Ingo che ci ha fatto un po' da Cicerone accompagnandoci per gran parte della giornata. Da li, destinazione Millesgarden. E dopo una bella pedalata, prima del ponte che collega l?Ostermalm con Lidingo, alla stazione dei pullman, abbiamo fatto il primo cambio bici. In pratica, si lascia una bici e se ne piglia subito un'altra.
Abbiamo poi raggiunto Millesgarden ed eravamo gia attorno alle 13… l'ho capito dall'appetito! :-)
Millesgarden è un museo ma anche un grande giardino a terrazzamenti in cui Milles, scultore svedese, ha raccolto molte delle sue opere. La particolarità del parco è che moltissime opere giacciono sospese in cima a delle colonne, il che le da un effetto di leggrezza e sospensione a questi blocchi di bronzo (or whatever). 
Il Millesgarden ha anche un ristorante al suo interno e, finita la visita, ne abbiamo approfittato per sederci un attimo e pranzare sotto un caldo sole svedese che permetteva di rimanere in t-shirt.
Abbandonato Millesgarden, abbiamo preferito fare un altro camio bici alla stessa autostazione dei pullman di prima perchè stavano per scadere le 3 ore dal prelievo precedente, e ci siamo dedicati ad un giro nel countryside di Stockholm, pedalando tra strade più o meno ciclabili, sbucando al polo universitario più immerso nel verde che abbia mai visto, fino a giungere al Brunnsviken lake. Il polo universitario ha il culo di trovarsi sviluppato sul colle (piccolo ma esteso) lambito da una parte del lago, immerso nel verde e… che gran culo che hanno gli studenti universitari di Stockholm!
Il parco li di fianco, Hagaparken, è un altro, ennesimo, spazion verde dove gli abitanti di Stoccolma possono dedicarsi all'outdoor, corsa, ciclismo o semplice on-grass-laying-down. 
Al suo interno ci sono delle attrazioni come un finto tempio cinese, un pavilion in stile classico dedicato a Amore e Psiche. Inizio a entrare nell'ottica che Stoccolma sia il mio posto ideale per vivere.
Abbandonato il parco che abbiamo girato solo in parte, prendiamo la direzione verso la città, e dopo averla attraversata più o meno in direzione sud-ovest, salutiamo Ingo a Langholmsgatan (più o meno si son fatte le 5pm).
Siamo di fronte a Langholmsgatan, dove un lungo ponte (in salita e con molto vento di lato) ci porta dritti dritti a Sodermalm.

Attraversato (a fatica, date le bici, il vento e la stanchezza) il ponte abbiamo cercato un posto dove fare una sosta per una birra. Ma prima di questo ci siamo arrampicati su una collina rocciosa che, nella zona ovest di Sodermalm, si affaccia sul e fatto una foto al panorama. Da li, direzione verso il centro di Sodermalm. Dopo un paio di wrong ways facciamo la ns sosta birra lungo Hornsgatan e poi, infreddoliti, prendiamo la direzione verso la guest-house.
C'e' stata anche una bozza di idea di andare al Fotographic museum che chiude alle 21, ma e' saltata subito :-)
Una volta superata Gamla Stan, abbiamo depositato le bici al deposito "Hamngatan/ Gallerian/under bron" e ci siamo diretti a piedi a casa per un riposo prima di cena.

Verso le 20:30 usciamo di nuovo alla ricerca di cibo. Giriamo senza una vera meta, facendoci ispirare da quel che incontriamo. Nulla ci ispira davvero finchè, in Gamla Stan, ci imbattiamo in una pizzeria nella parte sud della città vecchia.
Ci facciamo per lo più inizialmente attirare dai prezzi, non alti per essere Stoccolma, non alti per essere Gamla Stan (= per turisti).
La pizzeria ha un ingresso con delle scale che scendono in basso e conducono ad un locale, un unico locale simile a grotta. Non c'è nessuno a parte un tavolo che si stava alzando, e inizialmente temo che il proprietario ci dica che non fa più da mangiare. Invece ci fa sedere senza problemi.
Ordiniamo una pizza con carne di renna! L'altra nostra scelta sarebbe stata quella con l'alce!! :-)
La pizza è home-made e incredibilmente buona. Partendo dal presupposto che all'estero la cucina italiana non è (quasi) mai italiana, e che in un posto per turisti lo è anche meno, siamo rimasti piacevolmente sopresi dal mangiare questa pizza che aveva tutto quello che una pizza "italiana" dovrebbe avere: semplicità di ingredienti e ottima consistenza.
La carne di renna, a tocchetti simili a salsiccia, è un po' forte come sapore ma buona. Assieme alla pizza ci è stata anche servita una ciotolina con del formaggio fresco spalmabile.

Dopocena siamo andati dritti a casa per riposarci e affrontare il nostro terzo giorno a Stoccolma.

Update: rimetendo a posto gli appunti di diario scopro che la pizzeria dove abbiamo mangiato la pizza buona buona con carne di renna è parte del JT restaurant.

Stoccolma - day 1


Stockholm - day 1

Dopo un arrivo a Stoccolma nel cuore della notte…  un'accoglienza davvero cordiale e carina dalle 2 land-ladies, un risveglio "speciale" e una colazione leggera, abbiamo iniziato il nostro week end a Stoccolma!
Ma prima… Arrivo nel cuore della notte.

L'aereo della Ryan parte con circa 1h di ritardo… serve un prologo: il viaggio col mitfahrgelegenheit da Lipsia a Berlino.
La partenza da Lipsia e' alle 17 (27 aprile 2012) dal piazzale est della stazione di Lipsia, come nella stragrande maggioranza dei viaggi con mitfahrgelegen. Questo perché' la stazione offre un ampio parcheggio, raggiungibile facilmente sia a piedi che in auto.
Venerdi' 27 aprile il parcheggio era un caos di gente con trolley, gente con zaino e auto in attesa/auto in arrivo/auto in partenza: tutti mitfahrgelegenheit. Mai visti così' tanti tutti insieme. Grandi questi tedeschi!! :-)

Il ns mitfahr arriva puntuale. E' un furgoncino WV azzurro, da 9 posti. L'autista sembra uscito da un video di MTV, di quelli in cui si sciala su un rock californiano tendente all'hawaiano. Ha bermuda, una camicia a scacchi blu e rossi, la faccia sorridente, l'occhio semi aperto, occhiale rayban scuri stile blues trotter e ricorda in una maniera impressionante Rodolfo Bersaglia, e sembra fatto!
Gli altri tipi del mitfahr, a parte la ragazza che sedeva di fianco a me e Ida, sembrano anche loro lo stereotipo di qualche stile giovane: il capellone vestito di nero, l'hipster con barba lunga, pantalone stretto e la camicia a scacchi aperta, uno che sembra una ex-SS e mi ricordava un mix tra Christian Bale e l'attore di Gattaca (o de L'attimo fuggente/the dead poetry society) e uno che non ricordo perché' era seduto davanti a me e non potevo vederlo. Ma sbatteva le dita a tempo sul vetro su canzoni dei Radiohead.

Partiamo, e subito pausa benzina. E sono gia le 17:15. Gia i primi timori di riuscire ad arrivare in tempo. Si, perchè sebbene con i treni ICE Lipsia-Berlino si precorre in oco più di un'ora, in auto il viaggio richiede dall'ora e mezza alle 2 ore piene, condizioni di trafico e lavori stradali permettendo. Poi se si considera che il punto dove ci avrebbe lasciato il furgoncino non era l'aroporto di Schonefeld ma una stazione a nord di Sudkreuz (da cui muoverci con i mezzi pubblici nel minor tempo possibile per raggiungere quindi Schonefeld), il tempo non era certo a nostro vantaggio.
Durante la pausa carburante la combriccola decide anche di fare pausa-alimenti al negozio nella tank-station… ho subito chiesto se era possibile speed-up a bit perché' avevamo un volo alle 21 da Schonefeld e il tempo non era dalla ns parte.
Il sosia di Rodolfo mi rassicura che non c'e' fretta e ce la facciamo.
Si parte, tirano a manetta fin quando si può', si ascolta della musica e poi eccolo li: il traffico in ingresso a Berlino. Credo che abbiamo iniziato a incontrare il traffico verso le 18:30, ed eravamo già più' in ritardo del dovuto per via della partenza "allungata".
Tra tratti a velocità "tranquilla" e tratti a velocità "passo d'uomo" il viaggio si fa davvero teso. E poi era pure caldo, senza neanche un finesrino nelle retro-vie. Per fortuna, durante uno dei tratti a passo d'uomo il tipo senza volto seduto davanti a me ha la brillante idea di aprire il portellone e far circolare un po' d'aria fresca.
Ad ogni modo, tentiamo di far capire all'autista e alla comitiva la nostra premura di non arrivare in tempo, sperando che optino per (1) accompagnarci direttamente in aeroporto, allungando un po', certo, ma evitandoci di fare 2-3 tappe per mezzi pubblici, (2) lasciare prima noi e poi gli altri in un punto almeno comodo per ridurre il numero dei mezzi pubblici da prendere.
Nulla da fare. Arrivando da Lipsia a Berlino si passa per la Messe (la zona fiera) e quella era infatti la prima sosta. Dopodiche il furgoncino sarebbe andato all'altra fermata prevista, appunto quella sopra a Sudkreuz.
La ragazza che viaggia con noi ci consiglia di scendere li alla Messe e di approfittare della S-bahn perchè cmq, il traffico di Berlino non ci avrebbe agevolato e decidiamo di cambiare i piani.
Alla Messe scendiamo, e sono gia le 19:30. Di corsa alla S-bahn più vicina. Passa subito un S-42 e saliamo, senza biglietto… "lo faremo a bordo! e spiegheremo al controllore".
L'S-42 è uno dei due city-bahn che girano ad anello attorno al centro di Berlino, L'S-42 è quello che gira in senso antiorario… e potrebbe lasciarci a Templehof da cui poi dovremmo prendere qualcosa per Schonefeld.
Tutto molto a caso visto che gli orari che ci eravamo stampati erano per i treni delle 19:00 e 19:15.
Invece abbiamo l'illuminazione: scendiamo a Sudkreuz e prendiamo un taxi per Schinefeld. In 20 minuti dovrebbe riuscire a portarci in aeroporto e se siamo li entro le 20:30 siamo a cavallo! (il volo era alle 21:05).
Invece scesi a Sudkreuz vediamo che l'S-bahn successivo era l'S-45, per Schonefeld, e sarebbe passato entro un minuto. Deo gratias, sembrava che le cose iniziassero a semplificarsi. Niente tempo per il biglietto neanche stavolta… saltiamo a bordo e via.
Da Sudkreuz il viaggio impiega una mezz'oretta e arriviamo al terminal dei treni di Schonefeld poco prima delle 20:30. Solita camminata all'aeroporto, saliamo la scala che porta alle Partenze… e notiamo la fila interminabile di persone che sono in coda al controllo bagagli! Altro sgomento.

Seconda lezione: partire di venerdì pomeriggio, soprattutto che c'è un week-end lungo davanti, richiede più del tempo dovuto, almeno all'aeroporto di Schonefeld.
Passiamo avanti.
Passiamo scandalosamente davanti a tutti e ci infiliamo quasi in testa alla fila.
Scansione bagaglio a mano: ok. Ma questo era un pre-controllo.
Quello vero, quello in cui ti spogli di tutto, tiri fuori il portatile eccetera, era più avanti. E c'era un'altra coda identica da affrontare. E il ns volo era tra 30 minuti. Andiamo, fuori dalla coda, a spiegare la fretta alla guardia che fa accedere all'area luggare check. E ci fa passare :-)
Oddio, non ci credo: abbiamo saltato una fila di almeno mezz'ora in 2 minuti!
E siamo li in coda per il controllo passaporti… tutto liscio.
Mai vista così tanta gente a Schonefeld! Con calma, possiamo dirigerci al Gate. Anche li molta gente: gente che corre, gente in fila, gente che supera la coda pensando la coda non fosse per il loro volo e invece la vediamo tornare indietro perchè sì, quella coda era proprio per il loro volo… Poco prima delle 21 accediamo al gate e li, dopo un'attesa di circa un'ora, dopo che Ida ha anche avuto il tempo di finire la sua cena (uova sode e carote), con un'ora di ritardo, inizia il boarding.
Tutto sommato è andata anche bene :-) Mi spiace soo aver saltato un paio di file e spero che questo non abbia fatto perdere il volo a nessuno.

La partenza ritardata ha implicato un'atterraggio ritardato. Infatti la Ryan stavolta si è riservata di non far sentire il loro jingle dell'on-time flight (qui un esempio http://www.youtube.com/watch?v=F0NtqxqaGWI). Arriviamo a Stoccolma Skavsta in tempo per il bus delle 23:45 con arrivo a Stockholm Central Terminalen all'1am. Tutto shiftato di un'ora.
Per fortuna le land-ladies sono state gentili e cordiali da aspettarci e non hanno mosso alcun complain per il disagio (anche se hanno precisato che di solito non accettano un late-night check-in).
Ci mettiamo, felici, nel ns lettone svedese e scopriamo anche che, proprio a quell'ora tarda della notte, stanno dando l'ultima puntata di Game of Thrones, prima stagione (in realtà volevamo sentire un po' di lingua locale e abbiamo scoperto che i programmi stranieri non vengono tradotti… grande paese!).
E il sonno ci ha accompagnato fino al mattino.

Dopo una veloce colazione (pane tostato, formaggio e caffè) ha inizio il vero week end a stoccolma.
Il piano per la giornata era di fare del buon sightseeing: camminata per Norrmalm (il quartiere dove risiedevamo, http://it.wikipedia.org/wiki/Norrmalm) fino a Gamla Stan (la città vecchia, http://it.wikipedia.org/wiki/Gamla_stan). Giro per la città vecchia poi, in caso, nel Sodermalm (zona giovane e piena di locali, http://it.wikipedia.org/wiki/S%C3%B6dermalm) per aperitivo pre-serale e cena+ dopocena.
Dopo la visita a Gamla Stan, città vecchia e molto picturesque (dove abbiamo fatto i primi acquisti da riportare a casa: braccialetto Ida, 9€; 6 spugne decorate dall'artista locale Lena M, 6 x 200 SEK, spilla per cuscino di Ida, 10 SEK), l'itinerario si è trasformato in "prendiamo un battello da Gamla Stan e giriamoci i bracci di mare e lago che dividono le isole centrali della città", e abbiamo trovato un battello che di chiama "Hop-on Hop-off" che offre un servizio spola tra una decina di punti di attracco e, con il biglietto valido 24 ore, si ha la possibilità di scendere e salire dai vari battelli di questa compagnia presso alcune delle maggiori attrazioni (turistiche). L'idea non era male e, dopo aver conosciuto la ragazza che vendeva i biglietti, di padre italiano, ed esserci fatti insegnare come si dice "ciao" e "arrivederci" (rispettivamente "hei" e "heidow") ne abbiamo approfittato per salpare da Gamla Stan e approdare a Skeppsholmen (http://it.wikipedia.org/wiki/Skeppsholmen) una delle isole "centrali" di Stoccolma.
Skeppsholmen è un isolotto non troppo grande dove abbiamo avuto modo di fare una bella passeggiata nel verde. Ci sono diverse sculture che ricordano le statue semoventi e rumorose di Igor Stravinski visitabili a Parigi e il museo di arte moderna, che non abbiamo visitato ma dove abbiamo fatto pranzo. Mangiando un'insalata di salmone con il salmone più buono della nostra vita! 
Dopo pranzo il piano prevedeva di prendere il battello Hop-on Hop-off e scendere a Djurgarden, giro veloce, poi di nuovo battello per Sodermalm e visitare i museo della fotografia.
Con sorpresa scopriamo che il battello che ci accingiamo a prendere (aspettando anche 20 minuti al punto d'attracco) è l'ultimo della giornata (il servizio termina verso le 15:30… e sticazzi. Mica ce lo aveva detto la ragazza che vendeva i biglietti di padre italiano!!), quindi o Djurgarden e ritorno a piedi, o Sodermalm e ritorno a piedi.
Optiamo per Djurgarden, in linea d'aria di fronte a noi neanche mezzo km, quindi ci sediamo di fianco al molo e ci rilassiamo al sole.
Ci rilassiamo così tanto che notiamo il nostro, e ultimo, battello partire dal molo senza di noi! Inutile fare gesto con la mano.
A bit disappointed, ma in fondo siamo in vacanza… chissenefrega… ci incamminiamo a piedi verso l'unico ponte che porta fuori da Skeppsholmen, tornando in un attimo a Gamla Stan (Stoccolma è grande, ma la zona centrale è davvero percorribile a piedi in lungo e in largo, tanto che a conti fatti il battello è piuttosto inutile visto il tempo che spreca ad approdare/salpare/fare manovra nel canale).

Rimandata a lunedì mattina la visita a Djurgarden (meglio così vista la vastità dell'isola-parco) e deciso di visitare Sodermalm nel tardo pomeriggio, torniamo verso casa a piedi, allungando il percorso passando per la zona est della città, fiancheggiando il Saluhallen (mercato coperto) senza però saperlo, facendo sosta in un alimentari li vicino (comprati al supermercato: 2 acque al sapore di mela e uva + vitamine, 2 confezioni di gomme da masticare, 1 deodorante nivea, 3 mele, crema nivea 50 mg. Spesi circa 14€!), arrivando fino allo stadio e discendendo verso casa fino ad incontrare il parco di Humlegården con la statua di Carl Nilsson Linnaeus, per i più noto come Linneo, dove per noi biologi fino al midollo è stato d'obbligo fermarci per una foto.

A casa, una rinfrescata veloce e subito su Tripadvisor per trovare un posto per la cena. Idealmente in Sodermalm o Gamla Stan. I ristoranti shortlisted sono stati: 

- Kryp In (ristorante tipico svedese dove si può mangiare la renna)
- Fem Sma Hus (ristorante tipico svedese dove si può mangiare la renna)
- Pelican (ristorante tipico svedese dove si può mangiare la renna)
- Akki Sushi (jappo)
- Kelly Bar (consigliato da un amico di Ida… un bar con musica hard rock perenne. Mi immagino una sorta di "Bob's Country Bunker" del film "the blues brothers" solo in versione hard rock… non abbiamo neanche preso in considerazione di andarci)
- Dovas (un american bar dove si può bere della birra a prezzi umani… il posto è una bettola e come dice la recensione "non gli si darebbe fiducia". E noi non gliel'abbiamo data! L'unico vero motivo per entrare li è una rissa o la birra economica, o entrabe le cose. La storia della birra è da non sottovalutare: a Stoccolma abbiamo pagato 20 € per due bicchieri di birra trappista, buona eh, ma piuttosto cara)

Quindi, armati di foglio con le indicazioni, ci siamo incamminati verso Sodermalm alla ricerca del Pelican.
Essendo sabato sera, ed essendo il Pelican strapieno, oltre che stra-caotico, dove avremmo adovuto attendere 45 minut per un tavolo, abbiamo deciso di fare un giro a caso e scegliere quel che capitava.
Siamo incappati in un ristorante indiano che, sebbene fossero le 22, ci hanno fatto sedere e mangiare senza problemi, e senza neanche farci spendere troppo.
Felici e satolli siamo tornati verso casa.

Una prima nota è che non è stato facile trovare un ristoranre che non fosse uno stanzone affollato; però abbiamo anche notato quanto agli svedesi piaccia stare fuori. Non era caldissimo la sera (beh, un maglioncino ed una giacca + magari sciarpa) ma abbiamo notato quant locali fossero pieni. E gente e musica ovunque.
Stoccolma ci ha dato l'impressione di essere viva. E divertente. Eravamo però stati messi in guardia che l'ingresso alle discoteche richiede un certo dress-up, che non avevamo, nè che volevamo avere, quindi non abbiamo potuto (voluto) fare serata in disco.